Renata

Il 31 Gennaio al Teatro Don Bosco di Tolentino è andata in scena l’ultima replica di Renata – una breve opera teatrale (una ragazza, una gravidanza indesiderata, una camera da letto e i suoi pensieri a voce alta condivisi con la platea) da me scritta e diretta, che ha visto la luce lo scorso 8 Maggio al Teatro Lauro Rossi di Macerata.

Forse quella di domenica scorsa è stata la replica che più mi è piaciuta. Abbiamo trovato la quadratura giusta, cambiando ancora qualche piccola cosa durante la generale. D’altra parte, Renata è cambiata ogni volta, e ogni volta l’ha fatto perché un’ora prima di andare in scena decidevo che qualcosa doveva cambiare.

Non so se un giorno Renata mi farà visita di nuovo. Non so cosa ho imparato da queste giornate a mettere in scena le mie paturnie, ad aprire e chiudere un sipario, a comprare bottigliette d’acqua e a cambiare cose all’ultimo minuto. Non so ancora rispondere a tutte le domande che ho messo in bocca a Renata – che, ovviamente, sono un po’ anche le mie – e sono sicuro che non troverò mai una giustificazione appagante a quel tutto caotico che ci sovrasta. So con certezza, però, che è giusto farsi domande e che, se Renata fosse servita anche solo a smuovere qualche dubbio nell’androne ammuffito (che i più chiamano “coscienza”) di qualcuno, io oggi sarei un po’ più allietato.
Il messaggio di Renata, in fondo, è semplice e scontato: lasciamoci stupire.
Il problema, invece, è che nulla riesce più a stupirci.
Per questo Renata è nervosa, triste e dubbiosa.
E, per questo, lo sono anche io.

In questa breve avventura, ho affidato le mie parole a Monica Belardinelli.

Siamo stati accompagnati dalle musiche di Serena Abrami ed Enrico Vitali.

I balletti, i sorrisi e la disponibilità sono stati portati da Olta Shehu e le bambine del Balletto Arte Danza.

Qui di seguito un Reportage di Giuseppe Puocci.

Era il 17 Maggio scorso e Renata andava in scena per la prima volta al Teatro Lauro Rossi di Macerata.